venerdì 13 settembre 2013

Giorno 4 (06/07/2013). Highland Games a Luss e il Loch Lomond

Il Black Bull ha un giovanissimo gestore, Steven, che ci porta una colazione pantagruelica da lui definita “media”… ce la consiglia, dacché ai giochi, pare, mangeremo un sacco. In realtà io comincio ad essere così satura che ormai la nozione di appetito è stata ampiamente rimpiazzata da quella di gola. 

Quando arriviamo a Luss troviamo che l’atmosfera degli Highland Games è distesa come quella di una bella fiera di paese: in giro ci sono pochi turisti (immagino si concentrino a Braemer in settembre), comunque di lingua inglese. Il pubblico è composto più che altro da famiglie locali, che spesso vantano almeno un componente tra i gareggianti. Si inizia dalle ragazze, nella gara di danze tradizionali, mentre omoni nerboruti in kilts multicolori cominciano a lanciare enormi martelli dai manici in cuoio.

Questo coraggioso ha soffiato dentro la sua pelle di pecora per ore...
Ci spostiamo un po’ lungo il grande spiazzo erboso, anche perché essermi seduta sull’erba rugiadosa ha degli inconvenienti (leggi didietro semicongelato e umidiccio), a vedere la gara di cornamusa. Questi poveretti devono finire la giornata con una cefalea infernale, a forza di soffiare per ore in questi strumenti impietosi, ma tutta la comunità è ripagata da una musica solenne, acuta, con qualcosa di tragico e malinconico che, mutatis mutandis, mi fa pensare al fado, ma mescolato alla fierezza di chi scende in battaglia senza paura della morte. 


Ahi... l'ERNIA!!!!
Poco distante, la disciplina più spettacolare è probabilmente il tossing the caber, cioè il lancio di un enorme tronco, che deve ricadere verticale dopo una giravolta di 180°: sembra quasi di sentire i dischi che erniano… Tra le altre molto tradizionali c’è il lancio della balla di fieno col forcone, che al confronto sembra una passeggiata di salute.


Ancora impregnati dello spirito scanzonato dei giochi, facciamo un piccolo tour di Luss, una cittadina lungolago senza grandi pretese, e completiamo il tutto con una mini-crociare sul Loch Lomond, veramente bello e dalle rive verdeggianti. Mi piacciono soprattutto gli isolotti dalla natura vergine che sorgono nel mezzo, peccato che il conducente del barcone non sia particolarmente socievole o propenso alla didattica.

A mezzogiorno abbiamo comprato solo frutta fresca ai giochi, perciò ci dedichiamo senza rimorsi al buon cibo della trattoria serale: il mio salmone fritto arriva su un letto di zuppetta di pesce con cozze, sarde, merluzzo, gamberetti e zucchine e meriterebbe un premio speciale. E ancora per stasera il salotto comune è lì ad attenderci, con la pelle invecchiata delle sue poltrone e l’aria lisa del camino di marmo.


la sala comune del Black Bull

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